Perché un giornale?

Perché siamo Agitatə.
Cos’altro vi aspettavate?

Cosa speravano di ottenere quei chimici imprudenti, che hanno la faccia tosta di farsi chiamare “rappresentanti del popolo”? Cosa speravano di ottenere reprimendo, silenziando e oscurando?

Oggi nasce un nuovo giornale, una nuova voce che vuole sollevare le teste di chi studia, di chi lavora, di chi pensa e usa la politica e la cultura come grimaldello del cambiamento.

Nonostante la politica, a differenza della chimica, sia una scienza inesatta, ci insegna che una reazione è caratterizzata dalla manifestazione di eventi sintomatici di varia natura:
restrizioni delle libertà, sfruttamento delle classi sociali più marginalizzate, processi di cura che si fanno sempre più rari e soprattutto la limitazione della libertà di informazione, asservita al potere.

Viviamo in un’epoca segnata da una crescente deriva autoritaria, in cui razzismo e cultura patriarcale dilagano, mentre la ricchezza si concentra nelle mani di pochi, la guerra è al centro della scena e i genocidi, che vengono trasmessi live, sono diventati la nostra quotidianità.
L’informazione si schianta sulle nostre teste come grandine e più ci colpisce, più diventiamo indifferenti.

Il conflitto è stato strappato dalle braccia dell’università, dai luoghi di lavoro, dalle piazze. È stato ostracizzato in quanto ritenuto freno del progresso. Noi siamo stanch*.

Ci opponiamo e creiamo alternativa, perché quando il dissenso non trova via di uscita, allora esplode.

Ci siamo promessə di creare uno spazio che sappia unire le nostre voci per far nascere una nuova idea di informazione, una nuova idea di società comunicativa.

Abbiamo una grande necessità: dare spazio alle voci di tuttə coloro che credono che il cambiamento sia possibile, che il futuro non sia già scritto, che la lotta non sia senza scopo.
Partendo dalla facoltà di Scienze Politiche, contagiando gli spazi universitari, dilagando nei vicoli di quartieri, dove la società lavora, si espande e si crea.

Pensavate di bollire una ranocchietta tranquilla e mansueta, ma stavolta vi è andata male.

Nella pentola c’era un’Anguilla, dotata di coscienza al fosforo, piantata tra l’aorta e l’intenzione.

E occhio, perché morde. Anche se non ve lo aspettavate, agiteremo tutto.